"...quel sangue che ha sporcato la stazione, ha il colore del segreto militare...e se fossero innocenti, Presidente pensi un poco, ci sarebbe il senatore da processare...". Hobbit, E se fossero innocenti.
Il 2 agosto 1980 una bomba esplose all'interno della stazione di Bologna causando la morte di 85 persone: fu il più grave attentato terroristico mai compiuto in Italia. A distanza di trent'anni a pagare per quest'azione disumana resta solo Luigi Ciavardini, all'epoca legato ai Nar, movimento di estrema destra sorto a Roma sul finire degli anni '70. Tuttavia non pochi elementi ci inducono a pensare che la condanna dei membri dei Nar (oltre Ciavardini furono condannati anche Francesca Mambro e Giusva Fioravanti) sia strumentale, volta esclusivamente a fornire all'opinione pubblica il capro espiatorio di cui, in questi casi, si avverte il bisogno. Cosa di meglio, infatti, che poter accusare un esponente del "male assoluto"? E questo, come vedremo, è stato particolarmente evidente in un contesto come quello emiliano, tradizionalmente di sinistra, in cui aver trovato nei cattivi di sempre, i "fasci", gli unici colpevoli, ha di certo tranquillizzato l'animo e la mente di molti. Prima di scoprire da cosa deriva la debolezza delle accuse contro Ciavardini facciamo allora una breve rassegna delle prese di posizione più autorevoli e importanti contro il teorema giudiziario-ideologico antifascista, prese di posizione tanto più autorevoli in quanto provenienti da persone non legate in alcun modo alla destra.
Hanno detto...
-"...c'è da chiedersi se, prima di indignarsi, il Prc emiliano si sia preso la briga di consultare gli atti processuali che hanno prtato alle condanne dei Nar..." Andrea Colombo, giornalista de "Il Manifesto".
-"...premetto che non ho mai ritenuto la Francesca Mambro e Giusva Fioravanti responsabili dell'eccidio di Bologna. L'ultima assai debole sentenza di condanna è da ascriversi alle condizioni ambientali, politiche ed emotive della città in cui è stata pronunziata, nonchè alle teorie allora largamente imperanti della sinistra e nella collegata magistratura militante: essere funzione della giustizia quella di partecipare alla lotta...".
Francesco Cossiga, Presidente emerito della Repubblica e all'epoca della strage Ministro dell'Interno.
Queste affermazioni confermano pienamente quanto abbiamo appena sostenuto a proposito del clima politico bolognese. Ancora più incisiva è l'affermazione dell'Onorevole Cipriani, di Democrazia Proletaria (partito dei primi anni '90 che politicamente si collocava alla sinistra del Pci):
-"...da quella lapide dobbiamo togliere le parole "strage fascista", perchè ciò è riduttivo e fa parte del depistaggio operato sulla strage di Bologna, diversa dalle altre stragi e che ha molto più a che fare con Ustica e con i rapporti tra Italia, Francia, Stati Uniti, i servizi occidentali e le strutture segrete. Dire che sono stati Fioravanti e compagni è stato un depistaggio: su quella lapide bisogna scrivere "strage di stato"!".
Da rilevare che al comitato "E se fossero innocenti", associazione trasversale che si propone di cercare la verità sulla strage e dimostrare l'estraneità dei Nar, hanno aderito numerose personalità del giornalismo e della politica provenienti da sinistra.
Limiti dell'accusa a Ciavardini
Vediamo ora alcuni dei limiti e delle incongruenze delle accuse a Ciavardini e aglia altri neofascisti: i Nar, nell'ambito delle indagini sulla strage, furono tirati in ballo da Raffaella Furiozzi, la quale rivelò che il fidanzato, il neofascista Diego Macciò, prima di morire le aveva confidato che a compiere la strage di Bologna erano stati Valerio Fioravanti , Francesca Mambro, Massimo Taddeini e Nanni De Angelis (ricordiamo però che le informazioni di Macciò erano già, comunque, di seconda mano). Luigi Ciavardini fu coinvolto in un secondo tempo da quel gentiluomo di Angelo Izzo, uno dei mostri del Circeo, il quale spiegò che se i colpevoli erano stati De Angelis e Taddeini doveva per forza incastrarci anche Ciavardini, perchè i tre "erano inseparabili". Di per sè non si capisce come questa affermazione aleatoria possa costituire una prova inconfutabile della colpevolezza di Ciavardini; ma nel momento in cui fu chiaro che De Angelis e Taddeini non potevano essere assolutamente stati in quanto esistono prove filmate che il 2 agosto 1980 erano in Umbria a giocare la finale del primo campionato italiano di football americano, questa avrebbe comunque dovuto diventare una controprova! Un esempio cioè del fatto che la testimonianza della Furiozzi e della successiva precisazione di Izzo non erano affidabili. Ma i giudici che hanno reiterato la condanna non hanno tenuto conto di ciò, come non hanno tenuto conto del fatto che non è pensabile che un ragazzi di 17 anni, quale era Ciavardini nel 1980, possa essersi procurato e poi aver gestito con successo centinaia di kg di tritolo.
E ancora: perchè non è stato tenuto conto del fatto che il figlio di Sparti (l'altro accusatore di Ciavardini) ha rivelato che il padre mentì per avere degli sconti di pena, vantandosi di avere "fregato tutti"?
Sarà mica vero, come sostiene l'autrice di una recensione del libro dell'avvocato di Ciavardini che pensare che la strage di Bologna è stata di matrice fascista, sia un'ignoranza che per molti è di comodo? D'altronde, altro aspetto inquietante sottolineato dalla stessa blogger e che conferma la nostra tesi sulla ricerca del capro espiatorio, come potevano i giudici, già il 4 agosto 1980 (un giorno dopo l'inizio delle indagini!) indicare con certezza che l'unica pista da seguire era quella del terrorismo nero?
Possiamo fermarci qui, ma per chi volesse approfondire l'argomento si consiglia la lettura di alcuni libri, come "Strage all'italiana" di Valerio Cutonilli o "La strage di Bologna-Luigi Ciavardini: un caso giudiziario" scritto dallo stesso Ciavardini in collaborazione con Gianluca Semprini.
La testimonianza di Carlos
Carlos, pseudonimo di Ilic Ramirez Sanchez, guerrigliero marxista ora in carcere in Francia, negli anni scorsi ha rilasciato alcune interviste in cui ha avuto modo di esprimere il suo punto di vista sulla vicenda. Leggiamone alcuni stralci:"...a mettere la bomba a Bologna non sono stati nè i rivoluzionari nè i fascisti..." ha spiegato il terrorista venezuelano, accusando invece la Cia ed il Mossad, desiderosi di "punire e piegare Roma", colpevole di promuovere una "politica di toleranza dei gruppi terroristici palestinesi". Un episodio dunque, del più generale conflitto tra Occidente e Oriente, tra Usa e Urss.
Prosegue Carlos "...quella (l'attentato,nds) è roba della Cia, i servizi segreti italiani e tedeschi lo sanno bene. Il guaio è che l'Italia è una semicolonia degli Stati Uniti, ragion per cui nel vostro Paese non si possono risolvere i tanti misteri...l'Italia dal 1943 è metà pizzeria e metà bordello degli americani, per questo non si risolve nulla...". E aggiunge: "in quegli anni il traffico di armi ed esplosivi attraverso l'Italia era soltanto nostra. Col beneplacito dei servizi italiani, coi quali noi rivoluzionari trattavamo personalmente, i compagni potevano attreaversare l'Italia (...) Per questo posso certamente dire che in quei giorni mai ci sarebbe potuto sfuggire un carico di T4 grande come quello fatto esplodere a Bologna. Non sarebbe sfuggito a noi e di certo non lo potevano avere in mano i neofascisti italiani. Quel tritolo viene dai militari..."
Non sta a noi giudicare la credibilità della testimonianza di Carlos, ma di certo chi indaga dovrà prestare molta attenzione alle sue parole.
La ricerca della verità
Quello che vogliamo sottolineare è che dobbiamo batterci noi in prima persona perchè possa finalmente emergere la verità sulle stragi che hanno insanguinato l'Italia tra il 1969 ed il 1980. Stragi in cui, è chiaro, i nostri vertici politici e militari hanno avuto un ruolo chiave e lo avranno ancora, almeno finchè non verrà meno il cosiddetto "segreto di stato". Di tutte le stragi, infatti, solo quella del 2 agosto 1980 ha dei colpevoli acclarati, ma abbiamo visto, seppur brevemente, quanto debole sia l'impianto accusatorio nei loro confronti. E di nessuna soprattutto, sono ancora noti i mandanti...dopo 30 anni...
Forza Nuova e Lotta Studentesca hanno deciso di ricordare questa data con uno striscione e dei manifesti dove si chiede a gran voce una cosa sola: VERITA'

